
Recensioni
A cura di G. Farina e P. Tamassia, Immaginari di Sartre. Conversazioni con Michel Sicard, Roma, Edizioni Associate, 1999
A cura di Fabrizio Scanzio
Di "alterità" e di "sguardi" si parla anche in "Immaginari di Sartre", un agile volumetto in cui G. Farina e P. Tamassia hanno condensato i risultati di una giornata di seminario tenutasi a Roma nel febbraio 1997 con Michel Sicard, probabilmente il maggiore studioso e interprete dell'estetica sartriana, e alcuni studiosi italiani.
Nel corso delle due sedute romane, incalzato dai suoi interlocutori, Sicard ha ripercorso e approfondito alcuni dei problemi relativi all'estetica sartriana, chiarendo in maniera ammirevole i complessi nodi concettuali da lui già affrontati nei suoi "Essais sur Sartre" (Galilée, 1989).
Il risultato (pubblicato per ora solo in lingua italiana e frutto del meticoloso lavoro di riscrittura dei due curatori) è un volume che permette anche al lettore non specialista di ripercorrere organicamente quanto Sartre ha scritto e pensato nei diversi momenti della sua attività intellettuale sulle arti plastiche e figurative, sulla musica e sulla letteratura, a partire dal celebre capitolo finale di "Immagine e coscienza" sino agli scritti su Giacometti, Wols e Rebeyrolle.
La tesi di Sicard è che pur non essendoci una vera e propria "estetica sartriana", intesa come teoria unitaria dell'opera d'arte, c'è accanto al Sartre esistenzialista e al Sartre marxista un terzo Sartre, che lavora sui paradossi e sugli ostacoli incontrati dai primi due "a partire dall'arte...."
Non è infatti un caso che la teoria sartriana della libertà, architrave di tutta la sua costruzione filosofica, venga precisata e fatta evolvere proprio in scritti a torto considerati "minori", ove il confronto con la "materialità" della materia trasformata e lavorata aggiunge alla prassi umana una dimensione che "L'essere il nulla" sembrava avere tralasciato.
L'immaginario dell'artista diventa così la "cinghia di trasmissione" della dinamica "esplosiva" della coscienza, ciò che permette a "in sé" e "per sé" di ritrovarsi fusi in una nuova totalità significativa, quella dell'opera che riannoda in sé l'epoca, l'artista, le loro mutue contraddizioni e i loro superamenti.
Oltre alle "precisazioni" di Sicard su "Immaginario e libertà", "Immaginario e linguaggio", "Estetica del linguaggio", "Arte e tempo", "Gioco e materialità", il lettore troverà anche due interessanti interventi di G. Farina ("Prospettive attuali della teoria dell'immaginario in Sartre") e P. Tamassia ("Da 'L'imaginaire' alla 'matériologie': Sartre e l'oggetto artistico") e una ricca bibliografia sul tema.
Infine, il volume contiene in appendice un interessante inedito sartriano, le "Note per il quarto volume de L'Idiot de la famille", gentilmente concesse da M. Sicard per questa particolare edizione italiana.
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