Recensioni
Roxanne Claire Farrar, Sartrean Dialectics. A Metod for Critical Discourse on Aesthetic Experience, Editions Rodopi B.V., Amsterdam - Atlanta, GA, 2000
A cura di Antonio Carnicella
Le biografie esistenziali, come il "Flaubert" o il "Genet", si sono rivelate per Sartre uno strumento ideale per lo studio del fenomeno dell'esistenza umana, vero punto focale del suo interesse culturale. La profondità raggiunta dallo studio del filosofo francese, che combina l'analisi letteraria con la filosofia e la psicologia, è resa possibile dal metodo progressivo-regressivo, che, come evidenzia egli stesso in "Questioni di metodo", non deve spiegare, bensì comprendere l'uomo, non limitarsi a rilevare le leggi generali del suo comportamento, ma cogliere quest'ultimo nella sua irriducibile specificità.
A questo metodo si rifá Roxanne Claire Farrar, nel suo "SARTREAN DIALECTIS. A Metod for Critical Discourse on Æsthetic Experience" (Editions Rodopi B.V., Amsterdam - Atlanta, GA 2000), che vuole mostrarne le potenzialità nel quadro di un discorso critico dell'esperienza estetica. Il libro della Farrar, il cui curriculum comprende attività di ricerca ed insegnamento di filosofia e critica letteraria presso diverse università americane, è il frutto di uno studio su Sartre cominciato nel 1992 durante il quale ha approfondito e sviluppato il metodo rispetto alla "incompleta" teorizzazione del suo scopritore.
Per Sartre il metodo progressivo-regressivo si compone di una parte regressiva, che deve mettere in evidenza il soggetto nella sua completezza, quindi sia negli elementi biografici sia nei suoi rapporti con la realtà economico-sociale, e di una parte progressiva che fa emergere l'individuo come un "tutto", come un progetto di vita che ha metabolizzato tutti i fattori che circondano il suo esistere. È così che prende corpo proprio quel determinato soggetto, del tutto differente da qualsiasi altro, come "Madame Bovary" preso ad esempio in "Questioni di metodo", ed è così anche che, per poter comprendere l'esistenza dell'oggetto indagato, l'indagante si troverà preso in un coinvolgimento simpatetico con l'esistenza che ha davanti a sé.
Partendo da questa base, la Farrar rileva che l'oggetto di una esperienza estetica è il prodotto immaginario di un atto intenzionale, che ha un determinato fascino e che di conseguenza inspira esperienze estetiche nel pubblico e determina sempre nuovi significati. Attraverso il metodo progressivo-regressivo, il significato estetico può essere afferrato discorsivamente in una totalizzazione dell'esperienza estetica e come discorso critico circa quell'esperienza. In "Sartrean dialectics", la Farrar, dopo un'Introduzione nella quale mette a fuoco lo stato della ricerca nel campo degli studi sartriani negli Stati Uniti, che dagli anni Sessanta in poi hanno posato la loro attenzione sulla teoria estetica e letteraria, divide la propria trattazione in due parti.
La prima, teorica, esamina i fondamenti teoretici e filosofici del metodo nel primo pensiero sartiano e le influenze da questo subite, quindi l'articolazione del metodo stesso nei suoi tre momenti (regressivo, progressivo, sintesi totalizzante), ed infine propone alcune modifiche affinché il metodo stesso diventi uno strumento di indagine in campo estetico. Nella seconda parte, pratica, l'autrice applica il metodo progressivo-regressivo allo studio di alcune esperienze estetiche. In particolare, nel quarto capitolo la Farrar rintraccia l'antica collocazione e l'originale funzione della pala d'altare di Simone Martini "L'Annunciazione", capolavoro del Trecento che aveva la sua sede nella Cappella di Sant'Ansano nel Duomo di Siena.
Il quinto capitolo è dedicato all'opus magnum del Marchese De Sade, le serie letterarie incentrate sulle avventure delle due sorelle Justine e Juliette, in cui viene rilevata la funzione dialettica svolta dalla violenza. Nel sesto capitolo vengono poi individuate le strutture filosofiche fondamentali del racconto di Samuel Becket "Come esso è". Lo studio si conclude tracciando le linee guida di come attraverso il metodo si possa estendere l'insegnamento della critica estetica.
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